“INTELLETTUALI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI (Risposta all’appello di Cacciari)”

Buongiorno, oggi vogliamo riproporvi un articolo trovato in rete , in risposta all’appello di Cacciari ), datato 4 settembre 2018. Come al solito, buona lettura.

Non ho vissuto l’età dei totalitarismi, l’età della morte del pensiero critico ma oggi più che mai posso considerare quanto sia pericoloso il sonno della ragione. Nell’età del ritorno dei Malvolio di montaliana memoria un semplice prendere le distanze non può bastare, non è più possibile una “fuga immobile” anzi può rappresentare una scelta immorale, un disimpegno colpevole.

Oggi non è più tempo di tacere, è tempo di prendere una posizione perché ogni esitazione potrebbe mettere a rischio le grandi conquiste culturali del secondo dopoguerra. La cooperazione internazionale, la democrazia, l’integrazione, la tolleranza non possono essere valori negoziabili.

Quello che maggiormente preoccupa non è il ristretto e circoscritto disegno politico di Salvini ma la constatazione dei consensi numerosi che colleziona, non è di Di Maio, che mi preoccupo e del suo serbatoio di voti “protestanti” ma la constatazione che la protesta sinistroide abbia consegnato il paese ad una destra becera e livida e che una larga fetta anche di intellettuali non si sia resa ancora conto che si è prostituita alla peggiore delle destre, non a quella progressista e europeista ma alla destra razzista e violenta di Salvini. Ad una destra incapace di cogliere i segni del tempo, incapace di progettare un mondo di uomini in grado di vivere insieme pacificamente nella consapevolezza che ogni vero progresso raggiunge la sua pienezza col contributo di molti e con l’inclusione di tutti ,seguendo l’insegnamento terenziano alla base della nostra cultura occidentale: “Homo sum humani nihil a me alienum puto”.

Appartengo al mondo della formazione, sto, pertanto, in trincea a contatto con una generazione vivace, intelligente, elettronica e “veloce” che “vivendo in burrasca” rischia di precipitare nel baratro dell’indifferenza o, nel peggiore delle ipotesi ,dell’intolleranza, dell’aggressività pericolosa e ignorante.

Questi stessi giovani ,invece, meritano di essere salvati, meritano una cultura in grado di coniugare pathos e logos, una cultura che percepisca l’uomo come fine e non come mezzo, che consideri l ‘”altro da sé” una risorsa importante giammai una minaccia.

Nell’età delle interconnessioni non c ‘è niente di più assurdamente anacronistico dei muri e dei silenzi colpevoli. E’ solo nelle DIVERSITÀ che si può cogliere il vero senso della BELLEZZA e l’essenza di un impegno costruttivo che non è mai discriminante ma sempre inclusivo, totalizzante e interdipendente.

Non è neanche questione di destra o di sinistra , di rosso o nero ma il problema è , soprattutto ,di carattere culturale. La vera emergenza è quella di costruire un argine contro ogni forma di populismo, contro la xenofobia, contro i nuovi razzismi in nome di una società civile che riparta dall’UOMO, non prima dall’uomo Italiano , né come in passato ,prima dall’uomo della Padania ma dall’UOMO in quanto umanità È necessario che in ogni campo sia politico che economico, culturale e sociale non si perda mai di vista l’uomo, la sua dignità, il suo inestimabile valore e, al di là di ogni faglia e filo spinato, lo si consideri il fine ultimo di ogni progetto.

Intellettuali di tutto il mondo unitevi,

c ‘è molto da fare, a partire dalla formazione scolastica . Se uniti si costituirà una forza inarrestabile, la forza della cultura, la sola che possa costituire un argine autentico contro la deriva pericolosa del populismo e della miseria ,principalmente di quella della mente e dello spirito.

di Antonella Botti, docente

Gianfranco Pasquino: IL RACCONTO DELLA POLITICA (corso completo)

Vi segnaliamo questo interessante ciclo di lezioni sulla politica, raccolte in un video corso reperibile in rete e tenuto da Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica nell’Università di Bologna.

Il corso è stato registrato il 1° agosto 2018 presso la, Casa della Cultura di Milano, a cura di Annamaria Abbate

Buona visione.

“Quel che so sulla politica. Come studiarla, con metodo comparato, come raccontarla, come apprezzarla. Se volete capire la politica dovete conoscerne il funzionamento dei meccanismi e delle strutture, le tecniche, le Istituzioni. Dovete capirla se volete cambiarla. La politica nella quale viviamo non è una buona politica e per cambiarla bisogna acquisire le conoscenze. Cercherò di darvi queste conoscenze in chiave comparata. Cercherò di offrirvi tutto quello che so, tutto quello che ho imparato da Bobbio e Sartori, tutto quello che penso si possa ancora imparare…”

INDICE DEL VIDEO CORSO:

Lezione introduttiva – Quel che so sulla politica. Come studiarla, con metodo comparato, come raccontarla, come apprezzarla

L. n 1 Tradurre voti in seggi in maniera informata, efficace e incisiva. Si può, si deve

L. n 2 Nessun Parlamento è uno specchio. Luogo di rappresentanza, arena di confronto e di conciliazione di interessi, scuola di alternanza

L. n 3 Governabilità vo cercando ch’è si cara come sa chi per lei… pasticciacci brutti rifiuta

L. n 4 I partiti: la democrazia che si organizza(va). I rimedi, peggiori del male?

L. n 5 Partecipare migliora la vita e la politica. Si può; si deve

L. n 6 Le democrazie esistono. Hanno problemi. Imparano a risolverli senza violenza

L. n 7 La società. Non si gioca a bocce da soli. Non si porta via il pallino

L. n 8 Ingegneria costituzionale comparata. Come applicare le conoscenze alla trasformazione dei sistemi politici. Sapere per fare

Cari amici bollatesi, siamo tornati!

Riprendiamo l’attività del nostro sito per augurarvi buon 2019, condividendo uno scritto comparso su “Insieme” ( Il settimanale d’informazione delle parrocchie bollatesi) , dal titolo: “Messaggio del Santo Padre Francesco per la celebrazione della LII Giornata Mondiale della Pace 1° Gennaio 2019 La buona politica è al servizio della pace

Qui l’articolo in formato pdf: insieme-52.18.pdf

Seguiteci, da oggi torneremo ad aggiornarvi su temi di attualità politica, economica e sociale, di carattere sia locale che non.

Buona lettura.