Vasche di laminazione del Seveso a Senago Presidio di LEGAMBIENTE -circolo di Bollate
Domenica 30.10.2016 Ore 11.00
Alla rotonda di via A. De Gasperi a Senago, tra l’iperDi di viale Lombardia e i primi capannoni artigianali senaghesi.
Come avrete letto dalle cronache giornalistiche ( http://www.ilgiorno.it/rho/cronaca/senago-vasca-esondazioni-legambiente-1.2635624 ) senza che ne sia stato dato risalto negli ultimi giorni, ieri mattina, 28 ottobre 2016, sono iniziati i lavori delle vasche di laminazione del Seveso a Senago.
Un progetto calato dall’alto e condiviso da Ministero, Regione Lombardia, e Comune di Milano.
Un progetto molto invasivo fin dal principio, sul quale in tanti hanno espresso forti perplessità, dato che all’inizio prevedeva una profondità delle vasche maggiore rispetto a quella attuale e che non considerava altre ipotesi se non quella di scavare questi enormi invasi nel suolo agricolo e naturale del parco delle Groane, di fatto quindi, consumandolo.
In questi mesi tanti senaghesi e purtroppo pochi, pochissimi bollatesi, hanno cercato di tenere alta l’attenzione verso questo tema ed opporsi ad una soluzione così drastica, avanzando alternative che sono state dapprima osteggiate, ma poi prese anche in considerazione.
È stato ampliato il primo tratto del canale scolmatore, ma soprattutto è stato pulito il letto del Seveso a Milano e questo ne ha indiscutibilmente facilitato il fluire delle acque nel suo tracciato originario, tant’è che dal luglio 2014 non si sono più verificate altre esondazioni ed altri allagamenti. Al tempo stesso si sono rilevati tantissimi scarichi non a norma ( si leggano i post nel blog dei Cittadini Bollatesi Solidali ) i quali contribuiscono a rendere le acque del Seveso sicuramente non pulite.
Ricordando che lo scolmatore serve a far defluire le acque del Seveso verso il Ticino, e che le vasche di laminazione servono per contenerle nei periodi di piena, rilasciandole poi gradualmente, la criticità che resta ancora (e non è di poco peso) è che sotto la vasca di Senago c’è la falda acquifera di Bollate .
A conti fatti, nessuno può assicurare con certezza che nel mentre verranno eseguiti i lavori, ma soprattutto poi, nel tempo, non vi saranno contatti tra le acque del Seveso e quelle della falda.
Per questo motivo, come circolo locale di Legambiente, riteniamo di dover sottolineare la nostra presenza per un momento di presidio atto a rivendicare l’assoluta esigenza che le istituzioni pongano ora la massima attenzione ai lavori che verranno svolti.
Adesso occorre che siano le Amministrazioni Comunali interessate (soprattutto quelle che hanno “latitato” in questo lungo periodo nonostante le promesse pre elettorali) ad assumere un importante ruolo di controllo, attento e vigile, sui lavori e che si preoccupino del poi. Sarà indispensabile infatti garantire fin da ora le risorse finanziarie per una corretta manutenzione futura, perché ormai è risaputo che la falda acquifera bollatese si sta alzando sempre di più, dato che sempre più spesso i bollatesi si ritrovano cantine e box allagati. Occorre altresì che le Amministrazioni Comunali monitorino, informino costantemente e coinvolgano i propri cittadini, rendendoli così davvero partecipi di questo importante tema, che riguarda l’ambiente, ma anche la salute delle persone.
Ci troviamo quindi domenica mattina alle 11.00 davanti alla rotonda di via De Gasperi, tra l’ iperDÌ, in affaccio su viale Lombardia, e i primi capannoni artigianali di Senago.
Contiamo sulla vostra presenza.
Legambiente – circolo di Bollate
Mese: ottobre 2016
“Seveso, partono i cantieri a Senago. Un anno e mezzo per la prima vasca”
Avendo seguito costantemente la vicenda e avendone sottolineato. nel mentre, le criticità che emergevano nei vari incontri a cui abbiamo partecipato in questi anni, vi segnaliamo la lettura di questo articolo de ” il Giorno”
“Lavori al via oggi. Opera da 30 milioni finanziata da Comune e Regione
Milano, 28 ottobre 2016 – Il cronoprogramma inizialmente comunicato non è stato rispettato. I lavori sarebbero dovuti partire nel giugno del 2015, come annunciato dall’allora capo struttura di Palazzo Chigi Erasmo D’Angelis. Tra ritardi e problemi tecnici da risolvere (possibili interferenze tra i lavori e la rete fognaria di Cap Holding), la data è slittata mese dopo mese. Ora ci siamo: stamattina partiranno a Senago i cantieri per la prima vasca anti-piene del Seveso. Un bacino che costerà 30 milioni di euro, di cui 20 investiti dal Comune di Milano e 10 da Regione Lombardia. Un giorno importante soprattutto da un punto di vista simbolico, visto che si attendeva da decenni un intervento del genere per cancellare una volta per tutte il problema delle esondazioni del torrente che viene giù dal Monte Sasso.
Un problema che riguarda in particolare i residenti delle zone Niguarda e Isola, che nel 2014 hanno vissuto il loro annus horribilis: nove straripamenti in pochi mesi. Da allora, la situazione è già migliorata, grazie al potenziamento del Canale scolmatore Nord-ovest e alla tempestività degli interventi dei tecnici Mm in fase di pre-allarme. Serve però un piano articolato di opere per creare un ombrello protettivo a nord di Milano in grado di eliminare definitivamente il rischio alluvioni e mettere in sicurezza le aree storicamente più bersagliate dalla furia del fiume maledetto. E l’invaso di laminazione di Senago – quindici mesi di lavori affidati alla ditta Artifoni – rappresenta solo il primo tassello del puzzle messo insieme dai tecnici dell’Aipo, l’Agenzia interregionale per il bacino del Po incaricata della direzione lavori da Comune e Regione. Gli altri pezzi verranno assacque pubbliche di Roma, ma a inizio luglio il collegio presieduto dal giudice Antonio Segreto ha ritenuto corrette le procedure portate avanti dall’Aipo. Si può finalmente partire con i cantieri tanto attesi.”
“La città metropolitana milanese. Superare i confini amministrativi”
Ricordandovi l’appuntamento odierno, con l’inaugurazione del circolo bollatese di Legambiente, dalle 10.00 alle 12.00 di oggi, domenica 23 ottobre 2016, presso l’azienda agricola del f.lli Rossi, in via dei Dossi 14 a Bollate- anche se pioverà, poiché l’inaugurazione avverrà al coperto- , vogliamo riproporvi un interessante editoriale del Corriere della sera, di qualche mese fa…
“Sono passati più di vent’anni da quando è stata approvata la legge sull’ordinamento delle autonomie locali che intendeva avviare una riforma istituzionale che includesse la costituzione dei governi metropolitani, quali enti di livello intermedio tra la Regione e il Comune. Come noto i governi metropolitani non sono mai stati costituiti e solo negli ultimi anni si è tornati a parlare di città metropolitana. Nel frattempo le città italiane sono cambiate, si sono diffuse sui territori di estese aree metropolitane sempre più dense di popolazioni, di attività e di servizi. Una ricerca condotta da chi scrive, elaborando i dati di diverse fonti statistiche ufficiali, ha mostrato che nel nostro Paese vi sono otto aree metropolitane, quattro al nord (Torino, Milano, area veneta e Bologna) e due rispettivamente al centro e al sud (Firenze-Roma e Napoli-Bari). Nonostante esse occupino solo un decimo della superficie nazionale, al loro interno si trova un quinto dei comuni e circa il quaranta per cento della popolazione.
AREA METROPOLITANA SUI GENERIS – Quella di Milano è l’area metropolitana più vasta e popolata del Paese. Si estende da Novara fino a Brescia per centocinquanta chilometri e nei suoi 858 comuni vivono ben sette milioni e mezzo di abitanti. Per come è disegnata dai flussi di mobilità e dalla rete delle attività e dei servizi, l’area metropolitana milanese travalica i confini amministrativi tradizionali. Essa copre solo la fascia centrale della regione lombarda – con esclusione a nord della cintura alpina e prealpina e a sud dei territori del Lodigiano, del Cremonese, del Mantovano – e si estende ad ovest in Piemonte, fino a Novara e a Verbania. D’altra parte anche il nucleo centrale dell’area metropolitana milanese non coincide affatto con la provincia di Milano, ma include gran parte della provincia di Monza e Brianza – Seveso, Meda, Seregno, Vimercate e, ovviamente, Monza – e i comuni della provincia di Varese: Saronno, Castellanza, Busto Arsizio, Gallarate.
QUASI DUE MILIONI DI PENDOLARI – Per quanto riguarda gli spostamenti, l’Area Milanese è quella caratterizzata dal maggior numero di pendolari (1,8 milioni) con una mobilità che si caratterizza non tanto per una maggiore intensità o lunghezza degli spostamenti quotidiani, quanto per una forte concentrazione nello spazio. Quella di Milano, come le altre aree metropolitane del Paese, è una realtà che ha dato nuova forma, territoriale e sociale, all’Italia urbana che non può più essere governata con le politiche delle attuali città. I fenomeni e le popolazioni che esse devono governare travalicano i loro confini e richiedono la presenza di nuovi organismi atti ad operare sulla vasta scala del territorio metropolitano. Che, a dispetto di quanto indicato nella legge sulle nuove città metropolitane, non coincide con quello delle province ma si estende su quello, ad esse trasversale, in cui si concentrano le popolazioni e le funzioni urbane metropolitane. Non tenerne conto espone al rischio di creare enti che, come gli attuali, non saranno in grado di governare i problemi per la soluzione dei quali essi sono stati creati”.
“Ciò che sembra impossibile, a volte può accadere…”
Segnaliamo questa importante iniziativa che si terrà venerdì 28 ottobre, alle ore 21.00, presso il Cinema-Teatro di Arese, promossa dal Decanato di Bollate, in collaborazione con la Libreria Esodo di Arese.
“Ciò che sembra impossibile, a volte può accadere.
La serata che si svolgerà Venerdì 28 ottobre, alle ore 21.00, presso il Cinema-Teatro di Arese ha proprio il sapore dell’evento.
Si incontreranno e dialogheranno fra loro e con il pubblico due testimoni degli “Anni di piombo”: Agnese Moro, figlia dello statista democristiano Aldo Moro, rapito e poi ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978, e Franco Bonisoli che delle BR fece parte.
Entrambi, insieme ad altri parenti delle vittime di quegli anni difficili e ad alcuni ex appartenenti alla lotta armata, sono da qualche anno protagonisti di un percorso di ascolto reciproco, confronto e dialogo.
Sembra appunto impossibile che “vittime” e “responsabili della lotta armata” possano incontrarsi, guardarsi negli occhi, cercare di dirsi le grandi sofferenze che vivono ancora – da una parte la perdita drammatica e violenta di una persona cara che ti segna per sempre la vita, dall’altra gli anni del carcere e la privazione della libertà, il senso di colpa – ; eppure questo “incontro” , parola che è centrale in questa esperienza, accade.
La serata –evento è promossa dal Decanato di Bollate, in collaborazione con la Libreria Esodo di Arese, e ha come fonte importante di ispirazione “Il libro dell’incontro. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto” (editrice Il Saggiatore), che raccoglie le voci dei diversi testimoni di questo lungo percorso di “ricomposizione” umana, al di là delle verità storiche e giudiziarie.
Questa iniziativa si inserisce a pieno titolo nell’Anno santo della Misericordia voluto da Papa Francesco perché sarà il racconto di una forte esperienza umana di “ricucitura” di ferite profonde e insieme sarà un appuntamento di grande valore sociale e civile perché permetterà di fare memoria di un pezzo della nostra storia e di capire più da vicino che cos’è la “giustizia ripartiva”, di cui tratterà Anna Cattaneo, presente alla serata.
Agnese Moro nel suo breve soggiorno ad Arese avrà anche la possibilità di visitare il Centro Salesiano, ripercorrendo gli stessi passi che fece suo padre quando partecipò all’inaugurazione della struttura.”
Serata-evento, Venerdì 28 ottobre 2016, ore 21.00, presso Cinema-teatro di Arese.
Si allegano:
- Locandina
-
Breve scheda presentazione del libro: “L’incontro”
( comunicato stampa a cura della commissione comunicazione Parrocchia san Martino Bollate)
Una bella, quanto attesa, notizia …
Come cittadini bollatesi solidali siamo lieti di annunciarvi che a Bollate è tornata ufficialmente LEGAMBIENTE
L’ inaugurazione del circolo di Bollate è prevista per domenica prossima, 23 ottobre 2016, dalle ore 10.00 alle 12..00, presso l’azienda agricola del f.lli Rossi, in via dei dossi 14 a Bollate.Sarà una mattinata di festa, durante la quale sarà possibile iscriversi al circolo.
“Mobilità sostenibile, via al bando da 35 milioni di euro”
Leggiamo dal sito di edilportale e segnaliamo…
“Entro il 10 gennaio 2017 i Comuni possono proporre la realizzazione di spazi protetti per gli spostamenti e iniziative di car-sharing e bike-sharing
14/10/2016 – Gli enti locali hanno tempo fino al 10 gennaio 2017 per presentare progetti volti a tesi a incentivare gli spostamenti a piedi o in bicicletta e la condivisione delle auto.
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 ottobre 2016 il bando del Ministero dell’Ambiente che stanzia 35 milioni di euro per il programma sperimentale per la mobilità sostenibile, previsto dal Collegato Ambiente.
Mobilità sostenibile, i progetti finanziabili
I progetti presentati devono incentivare la mobilità sostenibile attraverso iniziative di piedibus, car-pooling, car-sharing , bike-pooling e bike-sharing volte a ridurre le emissioni climalteranti. Sono inoltre finanziabili i progetti per la realizzazione di percorsi protetti per gli spostamenti, anche collettivi e guidati, tra casa e scuola.
Ma non solo, perché i progetti devono puntare anche al cambio di mentalità dei cittadini, ad esempio promuovendo uscite didattiche con mezzi sostenibili, programmi di educazione e sicurezza stradale, di riduzione del traffico, dell’inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimità degli istituti scolastici o delle sedi di lavoro, anche al fine di contrastare problemi derivanti dalla vita sedentaria.
I programmi possono infine comprendere la cessione a titolo gratuito di buoni mobilità ai lavoratori che usano mezzi di trasporto sostenibili. I progetti saranno cofinanziati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con una percentuale non superiore al 60% del totale dei costi ammissibili.
Mobilità sostenibile, chi può fare domanda
I progetti devono avere un valore di almeno un milione di euro e devono riguardare un ambito territoriale con popolazione superiore a 100mila abitanti. Possono quindi essere predisposti da uno o più enti locali insieme. Ogni Ente Locale può presentare un solo progetto contenente anche più interventi secondo una logica integrata.
Nella scelta dei progetti da finanziare, sarà data priorità ai Comuni che nei 2015 hanno sforato i limiti di legge per gli inquinanti atmosferici e a quelli che hanno aderito ad accordi territoriali per il contenimento dell’inquinamento atmosferico da fonti mobili.
Mobilità sostenibile, come fare domanda
I progetti devono essere presentati esclusivamente per via telematica all’indirizzo di posta elettronica certificata programmasperimentale@pec.minambiente.it entro le ore 24.00 del 10 gennaio 2017.”
Noi CBS pensiamo sia una bella occasione per Bollate, in collaborazione con tutti gli altri comuni confinanti : Senago, Novate, Arese, Cormano, Paderno, Garbagnate, Baranzate …. speriamo sia colta
Novità sull’area di Expo…
Su Legnano news leggiamo che… “Non solo il già annunciato Human Technopole nell’area che ha ospitato fino a un anno fa l’esposizione…” http://www.legnanonews.com/news/65/63229/non_solo_lo_human_technopole_nell_ex_sito_di_expo_2015#.WAC00ma7bRI.facebook
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.