Cosa hanno in comune i box allagati e le vasche di Senago? L’innalzamento della falda!

E’ notizia di settimana scorsa che numerosi box di Bollate sono stati invasi dall’acqua di falda, che si sta sempre di più innalzando e sta mettendo in crisi il nostro sistema di deflusso delle acque. A poche centinaia di metri di distanza, intanto, al confine tra Bollate e Senago, si sta avvicinando sempre di più il momento in cui inizieranno gli scavi per la realizzazione delle “vasche di laminazione” del Seveso,  che dovrebbero servire a deviarne le piene e preservare il quartiere milanese di Niguarda da esondazioni.

Sembra che le raccomandazioni e le riserve espresse dall’amministrazione senaghese e dal nostro ex-assessore Valentini non abbiano trovato accoglimento da parte di AIPO, della Regione Lombardia e del Comune di Milano, e che queste due enormi buche, seppur isolate dal terreno, saranno realizzate proprio dentro la falda acquifera bollatese fino a una profondità massima di 14 metri, quasi come un palazzo di 5 piani. Nelle vasche quindi verranno convogliate le acque del Seveso, per essere trattenute e poi rilasciate, attraverso il canale scolmatore, in una quantità tale da riempire 25 edifici grandi come l’edificio che ospita la sede del comune di Bollate.

Rispetto al progetto complessivo iniziale, quello che verrà eseguito è meno invasivo, da un milione di metri cubi si è passati a ottocentomila, ma soprattutto sono stati eseguiti interventi come l’allargamento del canale scolmatore e la pulizia del tratto tombinato milanese del Seveso, che ridurranno sensibilmente la necessità di utilizzare le vasche di Senago e quindi rimaniamo ancora più perplessi sulla reale utilità di tale intervento, che, ricordiamo, costerà circa 30 milioni di euro.

Ci preme sottolineare come il territorio in cui sorge Bollate si sia da sempre caratterizzato per la ricchezza di acqua pulita che sgorga dal suolo, e la presenza dei tanti fontanili e delle risorgive lo conferma. Un aspetto di cui si parla assai poco invece è l’impoverimento progressivo delle attività industriali che popolavano la nostra zona e quanto esse incidevano nell’uso e nella gestione dell’acqua, utilizzata appunto nei loro sistemi di raffreddamento e cicli di lavorazione, per poi essere restituita lungo canali, anche se non sempre pulita, purtroppo. Ciò , a nostro avviso, dovrebbe porre anche seri motivi per valutare una rilettura del “Piano di Governo del Territorio” (PGT), quello che una volta veniva chiamato “Piano Regolatore Generale” (PRG), perché sia i nuovi insediamenti, che gli interventi nel recupero delle aree dismesse locali, dovranno tenere conto di questa situazione, come, guardando al territorio dell’intera città, bisognerà considerare gli effetti delle abbondanti piogge – le famose “bombe d’acqua” –  che sembrano sempre più caratterizzare il clima attuale e futuro, e che mettono sovente a dura prova il sistema fognario bollatese, creando allagamenti e forti miasmi. Bisognerà cioè ben analizzare, progettare e controllare la separazione e lo smaltimento delle acque pulite fino a quelle più sporche, costituite dai reflui urbani. La separazione delle acque più pulite dalle acque più sporche, scaricando nel sottosuolo le prime e nei condotti fognari le seconde per convogliarle  alla depurazione, è una pratica ancora al di là da venire nel nostro territorio.

Per il Comune di Bollate sarà utilissimo valutare se approntare un nuovo studio che fotografi con esattezza lo stato di fatto attuale della sua rete fognaria, per capire quanto e come sia stati effettivamente capaci di gestire le necessità pregresse, attuali e future. Non sottovalutiamo questo problema, perché non tutti gli interventi edilizi bollatesi del passato si sono realizzati adeguando in modo sistemico la portata della rete fognaria esistente, e perché, purtroppo, è storia piuttosto recente essersi reso conto dell’esistenza di una condotta fognaria in Piazza della Resistenza, solo dopo aver deciso e concluso il progetto del nuovo Urban Centre.

Cittadini Bollatesi Solidali

Comune di Bollate , “BILANCIO: + TASSE – SCUOLA”

La nuova giunta del Comune di Bollate (MI) si è appena insediata e constatiamo che il primo atto è stato quello di annunciare un consistente aumento della tassazione locale. La Tasi, l’imposta sulla casa di esclusiva competenza comunale, verrà aumentata dal 1,9% al 3,3 % con un incremento del 70 %.
La giustificazione che viene data è che il bilancio comunale si trova in perdita per circa 2,5 milioni di euro, di cui 1,9 a causa di mancati trasferimenti da parte dello Stato e 0,6 milioni di euro a causa di una serie di voci di entrata che non hanno trovato riscontro nella realtà.
La notizia che lo Stato avrebbe ridotto i trasferimenti di 1,9 milioni di euro non avrebbe dovuto essere una sorpresa, ma una notizia risaputa alla quale bisognava far fonte, quindi constatare che la vecchia amministrazione ha preferito l’inerzia e il lascito in eredità alla nuova, ci lascia alquanto sconcertati. Nessuno ha pensato di mettere in campo iniziative, idee, risorse per affrontare questo problema e valutare per tempo dove e come si potesse intervenire sul fronte del contenimento dei costi. Oggi ci dicono che, dovendo essere approvato il Bilancio entro la fine di luglio e non avendo il tempo necessario per fare analisi sui costi, non si può far altro che aumentare le tasse.
La nuova amministrazione ci informa inoltre che l’aumento della Tasi non sarà sufficiente e quindi bisognerà, in tempi brevissimi ( cioè entro l’anno in corso ), approvare anche due interventi urbanistici importanti, ma a tutt’oggi solo in parte discussi e condivisi in città: l’intervento sull’area Bellini e, soprattutto, l’intervento sull’area ex Timavo. Quest’ ultimo prevede la costruzione di un supermercato e di un grattacielo a destinazione residenziale, per utilizzare buona parte dei proventi degli oneri di urbanizzazione a copertura della spesa corrente. Ricordiamo che la precedente amministrazione Stelluti aveva individuato l’area ex Timavo come futura sede del polo scolastico per le scuole primarie e secondarie, in alternativa a Fratellanza e Diaz, e che il progetto sull’area Bellini prevedeva che gli oneri di urbanizzazione fossero destinati alla riqualificazione della scuola di via Brianza.
Noi crediamo che l’approccio alle necessità di bilancio sia doveroso di ulteriore riflessione. Pensiamo che si possa e si debba ancora ragionare sulla riduzione/razionalizzazione delle spese e sulle sacche di evasione ed elusione fiscale che sicuramente ancora esistono. Soprattutto pensiamo che sia sbagliato decidere interventi urbanistici di enorme impatto solo sull’onda della necessità di coprire perdite nella spesa corrente di Bilancio.
Oggi scontiamo la necessità di approvare il bilancio entro luglio e quindi non ci sarebbe più il tempo materiale per una preliminare dettagliata analisi di ogni voce di spesa e del relativo assetto strutturale dello stesso. Chiediamo però all’A.C. un impegno politico ed un Patto con i Cittadini: si stabilisca che nei sei mesi che ci separano dal 2016 e dalla predisposizione del prossimo bilancio di previsione si proceda con un’ analisi partecipata dettagliatissima (al microscopio) di ogni voce di uscita con il taglio delle spese inutili e l’adozione dei correttivi di carattere strutturale in grado di riorganizzare la macchina comunale e di mettere a rendita tutte le attività economiche del Comune di Bollate. Conseguentemente si proceda ad una nuova rimodulazione delle aliquote fiscali, oggi aumentate, al fine di riportarle almeno ai livelli precedenti.

Cittadini Bollatesi Solidali