Una di quelle notizie che ti lasciano l’amaro in bocca…

Dalle cronache odierne de ” il Giorno”, apprendiamo di una triste notizia: ” Cusano, moria di pesci nel Seveso inquinato“. Noi CBS a questo punto ci chiediamo se, accertate le responsabilità, qualcuno pagherà il danno ambientale registrato, oppure tutto finirà in una bolla di sapone, anche se qui temiamo qualcosa di molto peggio.

Soprattutto ci chiediamo se vi sia ancora qualche pur flebile margine per veder convogliare le risorse destinate alla ormai prossima realizzazione delle vasche di laminazione di Senago (sopra la falda acquifera bollatese, ricordiamolo) verso un pieno disinquinamento del fiume.
Ancora una volta e nonostante tutto, confidiamo in saggezza e verità, le stesse che ci hanno visto dalla parte giusta quando è stato il momento di chiedere, come semplici cittadini e al fianco dei senaghesi, tra le tante cose e in alternativa alla loro non realizzazione, la riduzione della profondita delle vasche, stante il progressivo innalzamento della falda e una corretta ed immediata pulizia del corso del fiume da prevedibili ostruzioni.

Dice un detto che “chi mal comincia, mal finisce”, ed è noto che i detti popolari portino con sé sempre qualcosa di saggio e vero. Noi vorremmo suggerire anche che chi mai comincia, mai finirà.

L’argomento farà sicuramente discutere nelle prossime settimane e, nel merito, siamo contenti che a Bollate si sia dato avvio al nuovo circolo locale di Legambiente, perche è in questo tipo di problematiche che deve emergere l’impegno attivo e la piena “partecipazione popolare” dei cittadini che hanno a cuore l’ambiente in cui vivono.

ZTL ESPERIMENTO CONCLUSO


La stampa locale ci ha recentemente fornito un utile resoconto in merito alla situazione determinatasi dopo l’attivazione della ZTL nel territorio cittadino.
Consideriamo innanzitutto opportuno stendere un pietoso e robusto velo di silenzio sulle procedure preliminari con le quali si è arrivati ad avviare la messa in opera di tale iniziativa. Sotto questo profilo la cronaca locale è stata ricca di particolari, per cui, ritenendo l’opinione pubblica sufficientemente informata, possiamo esimerci dal ricordare i molti aspetti di confusione e di approssimazione a cui abbiamo assistito nell’approccio a tale problematica.

Ciò detto vogliamo però sviluppare qualche considerazione in merito a quello che sta succedendo.

Dopo due settimane dall’entrata in vigore della ZTL, che si afferma, ancora in fase di sperimentazione, risulta agli occhi di ogni osservatore una situazione che dichiarare “disastrosa” comporta l’uso di un benevolo eufemismo.

Nelle due ore mattutine di divieto di transito per i veicoli provenienti dall’esterno di Bollate, e non autorizzati, si è comunque registrato un passaggio di alcune migliaia di veicoli all’interno della ZTL. La cronaca valuta che verranno emesse una valanga di sanzioni pecuniarie che supereranno i due milioni di euro a carico dei trasgressori. Presumibilmente molti automobilisti “pendolari ed abitudinari” saranno incorsi più volte nella medesima infrazione in diverse giornate, collezionando numerose contravvenzioni che verranno notificate nell’arco dei prossimi due/tre mesi. Quando a settembre saremo tornati tutti dalle ferie, quali saranno le reazioni, non certo di entusiasmo, di quegli utenti che si saranno visti recapitare pacchetti di contravvenzioni? A tale ondata di malumore e proteste come reggerà l’Amministrazione comunale bollatese? Quale sarà l’ulteriore livello di scollamento tra i cittadini, che si sentiranno sempre più vessati, e le Istituzioni?

Ma anche per i cittadini bollatesi l’entrata in vigore della ZTL non ha comportato le stesse conseguenze; infatti mentre il traffico veicolare all’interno della ZTL è effettivamente diminuito, ne è testimone il calo di attività degli esercizi commerciali, come denunciato dalle loro rappresentanze di categoria, chi ne ha subito il contraccolpo negativo sono gli abitanti delle frazioni ed i particolare i cassinanovesi che, visto che i veicoli in circolazione non sono miracolosamente spariti, si sono trovati le loro strade intasate come non mai. A settembre con la ripresa del traffico scolastico cosa succederà?

Nel frattempo c’è chi si trastulla pensando all’organizzazione di un referendum pro o contro il mantenimento della ZTL. Costoro non si sono ancora resi conto che sarebbe invece più utile ma anche doverosa una piena assunzione di responsabilità politica da parte dell’Amministrazione comunale che, a fronte del periodo di sperimentazione fino ad oggi effettuato, e a fronte degli esiti nefasti registrati, assumesse la decisione di abolire subito questa ZTL e contestualmente si attivasse per individuare le possibili varianti viabilistiche utili ad alleggerire il traffico nei centri abitati. Vogliamo precisare che noi non siamo pregiudizialmente contrari alla ZTL come modalità di preservazione del centro cittadino e sua valorizzazione, ma non vediamo in questa versione di ZTL, tipicamente bollatese, nessuno dei vantaggi e viceversa molte problematicità che andrebbero affrontate e risolte da chi amministra la città.

Dal nostro punto di vista proviamo a proporre alcuni punti di riflessione come ad esempio l’eliminazione dell’accesso e della sosta dei veicoli in piazza C. Marx, la realizzazione dell’ampliamento del parcheggio di interscambio FNM a Traversagna (Stazione di Bollate Nord) ed il completamento della SP 119 utile sia alla viabilità di Cassina Nuova che di Senago. In particolare relativamente a quest’ultima opera ricordiamo che il Sindaco di Senago lamenta da otre tre anni di essere stato lasciato in splendida solitudine a porre la questione agli Enti preposti.

Crediamo invece che sia assolutamente necessario unire le nostre richieste e coinvolgere adeguatamente la Città Metropolitana e la Regione per la soluzione dei problemi esposti.

Cittadini Bollatesi Solidali

Il dopo Expo e il voto di domenica prossima a Milano

Domenica prossima, 19 giugno 2016,  in occasione del ballottaggio per l’elezione del nuovo Sindaco di Milano, da bollatesi, seppur inclusi in ” città metropolitana”, non potremo votare ma,  trovandoci ad un paio di chilometri dall’area Expo, sentiamo di poter condividere le osservazioni e le indicazioni contenute in questo interessante  post di Emilio Battisti

Buon voto ai milanesi 

Profughi a Bollate? Con un progetto serio di accoglienza si può.

 

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La notizia ha riempito le prime pagine dei giornali locali e nazionali di qualche giorno fa: centinaia di profughi sistemati al confine di Bollate nell’area Expo. Subito si è scatenata la protesta e la preoccupazione dei politici e dei cittadini, ora rientrata perché gli immigrati sono stati spostati altrove.Tutti sappiamo che questo è un modo di operare che segue la logica dell’emergenza piuttosto che quella del governo del problema. Cosa fare allora? Come muoversi?

Il fenomeno migratorio è ormai un dato di fatto del nostro tempo e dei nostri territori. Se non si parte da questa consapevolezza non riusciremo mai ad affrontare adeguatamente il problema (che è in realtà insieme anche una risorsa) né come Europa, né come Italia e nemmeno come città di Bollate. Sentiamo spesso dire, a ragione, che bisogna passare dalla fase dell’emergenza alla fase del governo del fenomeno migratorio; perciò occorre per quanto possibile preparare, programmare e gestire al meglio tutti gli aspetti che riguardano l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione di tante persone che fuggono da guerre, miseria, catastrofi naturali, regimi politici autoritari. Non è nostra intenzione affrontare in questo contributo di riflessione il problema dell’immigrazione in quanto tale, né tanto meno inseguire facili slogan che alzano polveroni mediatici ma non costruiscono nulla. Proviamo piuttosto ad avanzare una proposta politico-amministrativa, che non vuole essere originale, e di fatto non lo è – esperienze simili sono già in corso anche in Italia – ma concreta, percorribile e in linea con l’obiettivo di governare il fenomeno migratorio.

Per non rincorrere la situazione e trovarsi inevitabilmente impreparati a gestire domani l’accoglienza improvvisa e numerosa di immigrati, pensiamo che la nostra città oggi possa perseguire l’obiettivo di creare le condizioni per privilegiare l’accoglienza diffusa dei migranti nel territorio. Come? Innanzitutto bisogna censire gli appartamenti sfitti presenti in città e proporre ai proprietari di metterli a disposizione per accogliere nuclei familiari di immigrati/profughi. Certo la Prefettura e il Comune devono farsi garanti di una serie di aspetti: l’affitto/convenzione d’uso e forme di incentivo (es. sgravi su tasse locali). Pensiamo, poi, sia utile e funzionale che nella gestione effettiva dei nuclei familiari accolti siano coinvolti direttamente associazioni del settore, che in modo più agile e puntuale sanno farsi carico delle problematiche inerenti il fenomeno migratorio. Al Comune in particolare, a nostro parere, spetterebbe un ruolo di supervisione e regia dell’azione nel suo complesso, promuovendo una rete di solidarietà in città che programmi corsi di italiano, incontri con la cittadinanza sul progetto, iniziative che valorizzino gli scambi culturali e la convivenza.

Siamo sicuri che in questo modo la gran parte dei cittadini, le parrocchie, le associazioni e gli enti di volontariato di Bollate saranno convintamente al fianco dell’amministrazione comunale.

Di fronte alla scontata obiezione e critica di chi dirà: “ E chi pensa agli italiani in difficoltà, senza lavoro e magari senza casa?”, rispondiamo che quest’azione di accoglienza e sostegno non è in alternativa ad un’altra, anzi può essere un modello di intervento valido anche per altri bisogni.

​Cittadini Bollatesi Solidali