Sono giorni che leggiamo di importanti iniziative che chiamano la cittadinanza bollatese ad esercitare il diritto-dovere di partecipare alla vita pubblica e alle decisioni che la riguardano. Ci riferiamo in particolare all’appello, ripetuto e rilanciato più volte nei social, che recita quanto segue:
” Tutti i cittadini di Bollate sono chiamati a scegliere la destinazione di 400.000 euro del bilancio comunale presentando proposte su quattro temi: Giovani, cultura e sport – Famiglie e solidarietà – Interventi nelle Scuole – Ambiente e cura della Città … Primo appuntamento per la presentazione del progetto di Bilancio Partecipativo. Mercoledì 14 dicembre, alle ore 18, in Aula Consiliare”
Pur apprezzando l’iniziativa, osserviamo però che nessun politico, sia di maggioranza che di opposizione, ricorda che esistono già strumenti collaudati che quella “partecipazione” la garantiscono, rendendola una prassi operativa, in più fronti, per esempio nel trattamento di problematiche connesse allo sviluppo urbanistico e alla tutela ambientale. Tali strumenti cioè istituzionalizzano un modo di operare continuo e costante, piuttosto che una “concessione” calibrata e somministrata una tantum e a discrezione di questa o quella amministrazione comunale del momento.
Noi CBS, pensando di fare altrettanta cosa utile, vorremmo sopperire a questa mancanza dellla politica locale e quindi ricordiamo a tutti i nostri concittadini quanto viene riportato nel sito dell’ Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) in merito alla Carta della partecipazione
A dicembre 2014 l’Istituto Nazionale di Urbanistica ha promosso la sottoscrizione della Carta della Partecipazione. Si è trattato dell’inizio di un percorso che punta al progressivo coinvolgimento di enti pubblici e strutture associative per creare una rete e, attraverso l’applicazione della Carta, diffondere la cultura di una partecipazione effettiva e “di qualità” dei cittadini alle decisioni.
Infatti quando oggi parliamo genericamente di “partecipazione”, rischiamo di creare diffidenza o fraintendimenti. Non esistendo in Italia una vera e propria disciplina, né strumenti di certificazione delle competenze, la materia è oggetto di interpretazioni diverse, a volte approssimative o contrastanti. In una materia così delicata, che ha a che fare con il rapporto di fiducia tra le istituzioni e i cittadini, la Carta della Partecipazione cerca di portare competenza e rigore metodologico, definendo delle regole minime che aiutino a progettare o a valutare la qualità di un processo partecipativo.
Nata dall’esperienza “sul campo” di un centinaio di facilitatori esperti di diverse regioni, e approfondita grazie al contributo di importanti associazioni nazionali che operano a stretto contatto con i cittadini, la Carta è un documento breve e scorrevole composto da 10 semplici principi, comprensibili a tutti, che indicano come dare qualità al processo partecipativo. La Carta può essere usata come una traccia metodologica in fase di progettazione di un percorso di coinvolgimento dei cittadini, oppure come griglia da usare in fase valutativa per determinare la qualità di un processo partecipativo proposto o realizzato. Può anche essere utilizzata come spunto di riflessione per accrescere la cultura della partecipazione e far comprendere la complessità delle dinamiche e dei ruoli, aiutando i decisori a riconoscere gli esiti dei processi partecipativi come parti integranti dei procedimenti di formazione delle scelte pubbliche. L’idea di partecipazione introdotta dalla Carta accompagna l’intero ciclo di elaborazione e implementazione delle politiche pubbliche, compreso il momento della gestione e dell’attuazione, affinché i cittadini diventino parte attiva nella realizzazione dei progetti e nella presa in cura dei beni comuni.”
Ai politici locali, ai rappresentanti dei partiti e dei movimenti e ai rispettivi consiglieri comunali, vorremmo anche ricordare che ciò che serve per aderire alla carta e dar seguito immediato a quanto sopra è disponibile al sopracitato collegamento e agli allegati contenuti in quella pagina web. Basta solo aver la buona volontà di stamparli e portarli in consiglio comunale .
Buon lavoro
Cittadini Bollatesi Solidali